giovedì 5 marzo 2009

L'ultima volta [4ª PARTE]

«Pinna!! Pinna abbiamo vinto!! 'A magggica Pinna! 'A magggica!!! Doppietta di Totti!! Pinnaaa!!»
«Si, Signor Commissario, doppietta...» replicò imbarazzato l'agente Pinna.
«Metti le sirene Pinna, che quello stronzo con la volvo nera non si ferma... Mannaggia...»
Pinna accese le sirene. La volvo nera rallentò, e poi accostò.
«Buonasera agente», disse l'uomo al volante.
«Buonasera! Favorisca i documenti!» sentenziò Stigazzi.
«Commissario... potrebbe essere l'assassino, le procedure dicono di farlo scendere e fargli mettere le mani dietro...» sussurò Pinna all'orecchio di Stigazzi.
«Pinna!! E dajeeeee...! Le conosco le procedure!!» urlò sputacchiando, «e adesso lei scenda dalla macchina favorendo i documenti e mettendo le mani dietro la schiena bene in vista!!»

Ok, era nella merda. Sempre più nella merda. Il piccoletto sembrava aver detto qualcosa a quello grassoccio... Non era riuscito a capire cosa. Però gli era sembrato di sentire assassino... No, forse si sbagliava. Manteniamo la calma, continuò a ripetersi mentalmente. Scese dalla macchina.
«Adesso tiro fuori i documenti», disse rivolgendosi al commissario. Con una mossa repentina tirò fuori la sua .44 Magnum dalla fondina sotto la giacca, e la puntò verso i due poliziotti.
«A 'li mortacci Pinna!! Guarda in che casino...» borbottò Stigazzi. Poi, rivolgendosi all'uomo con la pistola, impavido e risoluto, disse: «Stiamo calmi, stiamo calmi! Un accordo lo troviamo. Qui sembra proprio che abbiamo trovato il cagnolino di don Luciano. Eh?! Il cagnolino che sta scappando dal padrone, e che forse ha più bisogno di una mano che di due sbirri morti sulla fedina... Cosa facciamo? La abbassiamo quella pistola?»
Pinna era terrorizzato. Tremava come una foglia e, pallido nel volto, era sul punto di svenire.

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