mercoledì 20 dicembre 2006

Sogni Strani

Stavo per lavare i piatti usando il latte al posto del detersivo.
Ho messo in frigo il barattolo del sale.
E poi la notte faccio sogni strani...funzioni, puntatori, indirizzi di memoria...
Ma!

martedì 5 dicembre 2006

Privacy

Allora, cercherò di essere rapido e conciso.
Come potete leggere in questo articolo: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1797437&r=PI l'FBI è in grado di spiare i cittadini americani usando come cimici i loro stessi cellulari spenti.
Se l'FBI è in grado di farlo, molto probabilmente non è l'unica. Già anni fa si parlava di questa possibilità, ma aveva i connotati di qualcosa lontana a surreale. Oggi il surreale è diventato reale. Anche grazie al closed-source, il Grande Fratello fa passi da gigante. Parlo del closed source per questo motivo: essendo i sotware dei cellulari (ma non solo) a codice sorgente chiuso, poco ne sappiamo di cosa in realtà facciano. Se fosse disponibile il loro codice sorgente, qualche programmatore tailandese rincoglionito potrebbe pubblicare sul suo blog: “Attenzione, il vostro cellulare vi scatta foto mentre siete in bagno e le manda via email ai vostri amici”. Ma visto che il codice sorgente è blindato, possiamo solo sperare che il nostro cellulare faccia realmente quello che dovrebbe fare.
Ovvero assolutamente nulla, nel rispetto della nostra privacy.

mercoledì 29 marzo 2006

Caffettiera Vs. BlackBox

Per preparare il caffè puoi fare in due modi: con la caffettiera, o con la BlackBox. La caffettiera è semplice da usare, lineare, la puoi aprire, vedi cosa c'è dentro, la riempi di acqua e caffè e la metti sul fuoco.
Con la BlackBox è ancora più semplice: basta schiacciare un pulsante, e lei fa tutto da sola. Bella, bella davvero. Però non sai cosa c'è dentro. Non puoi aprirla: è sigillata.
Un bel giorno uno studente sfigato che non aveva niente di meglio da fare è riuscito ad aprirla, e ha scoperto che dentro vi era una telecamera con un microfono che spiava le persone.
Il mondo lo venne a sapere, ma la cosa più incredibile è che la gente, ormai abituata a schiacciare solo un pulsante per prepararsi il caffè, la continuò ad usare. Tranquillamente.
Fino a che tutti gli elettrodomestici di casa si trasformarono in BlackBox.
Dalla lavatrice al microonde. E la porta di casa iniziò ad aprirsi solo a determinati orari. Non era più tanto bello vivere in una prigione dorata.

Le caffettiere sono i sistemi opensource. Le BlackBox i sistemi a codice chiuso che fanno parte del TCPA. Chi non capisce niente di informatica non si preoccupi: sappia solo che prima o poi potrà trovarsi in un grande fratello reale, e non sarà di certo piacevole.
Se vi è venuta voglia di usare la caffettiera andate su: http://www.no1984.org/Trusted_Computing_movie

martedì 21 marzo 2006

La Supervista


Un giorno mi sono svegliato, e ho scoperto di avere i superpoteri.
Anzi, un superpotere, per meglio dire: la supervista.
Inizialmente mi sono un po' preoccupato; "non sono normale" ho pensato "non dovrei poter vedere attraverso le cose...".
Ma non ho potuto far altro che accettarla.
E così è iniziata la mia era della diplomazia. Dove gli altri vedevano castelli dorati, gioielli, meraviglie incredibili, io non potevo fare altro che vedere solo merda. Tanta tanta merda.
"Guarda che bello! Girati, è fantastico!" Ma io mi giravo e subito si attivava la mia supervista, e mi ritrovavo davanti la merda interiore delle cose.
Beh, non posso mica elevarmi al di sopra di loro spiegandogli che in realtà quello che vedono è solo una sottile patina dorata ripiena di grassa e succosa merda. All'inizio ci ho anche provato...
...poi ho scoperto che c'erano due categorie di persone, nel mondo: i miopi, e quelli che riescono a vedere attraverso le cose.
Peccato che troppo spesso si veda della merda.

venerdì 24 febbraio 2006

Il Fenomeno dei Lupi Mannari

Molti pensano sia soltanto una leggenda, ma recenti studi scientifici dimostrano che i confini tra realtà e finzione non sono così netti come ci si potrebbe aspettare.
Infatti, specialmente durante i venerdì notte di luna piena, sono stati segnalati numerosissimi avvistamenti di ragazzi universitari diventati irriconoscibili in seguito a una strana metamorfosi; essi sono: "l'anello mancante tra l'uomo e la bestia" (da: "Il Corriere della Sega").
I primi sintomi del cambiamento sono riconducibili a: movenze lente, pecezione spazio-temporale confusa, ruggiti e versi incomprensibili.
Per motivi strettamente scientifici, si è cercato di raggruppare questi strani esseri in 5 categorie predominanti, anche se uno stesso esemplare può figurare in più di una.

Homo sbronzus molestus
Richiama le sue vittime con forti ululati, si scontra con esemplari della sua stessa specie, digrigna i denti se disturbato durante il suo pasto. E' pericolosissimo, fate attenzione se lo incontrate.

Homo sbronzus explorator
Per motivi ancora non chiari, è capace di percorrere anche 15 km a piedi in una notte. Non si sa cosa vada cercando (qualcuno suppone non lo sappia neanche lui), ma guidato dall'istinto si stacca dal gruppo e vaga con un'andatura barcollante e irregolare. Non è pericoloso.

Homo sbronzus cupidi
Dopo la metamorfosi, riuscendo ancora a sillabare qualche parola, vuole esternare al mondo il suo amore per tutte le cose: persone, animali, oggetti.

Homo sbronzus apparentis
Pur avendo tutte le sembianze dell'homo molestus comune, conserva ancora capacità rarissime come quella di guidare e di ricordarsi le strade. Qualcuno ipotizza che durante la metamorfosi una parte del suo cervello rimanga inspiegabilmente inalterata.

Homo sbronzus paranoicus
È la specie più pericolosa. State attenti, anche solo chiedergli una sigaretta potrebbe essere lo spunto per una sua riflessione sul senso della vita, l'insoddisfazione interiore, l'inutilità dell'essere umano. Con le sue strascicate parole riuscirà a portarvi in uno stato di totale paranoia, dal quale difficilmente riuscirete ad uscire.

La mattina, senza aver ricordo di nulla, l'homo sbronzus si ritrasforma in homo studiosus apparentis. Svegliandosi spesso lontano da casa riprende la sua vita comune senza rendersi conto di quello che è successo, né di quello che succederà il prossimo venerdì di luna piena...

domenica 12 febbraio 2006

La Lavatrice

Ieri notte, accingendomi a stendere la roba che sarebbe asciugata il mattino dopo, ho avuto un'illuminazione: ho scoperto l'origine e la soluzione di tutti i problemi dell'uomo.
È proprio a causa della lavatrice che la donna, relegata in casa a lavare roba tutto il giorno, ha potuto emanciparsi, "pensare", crearsi un'"ideologia" e rompere i coglioni all'uomo.
L'uomo, non potendo più fermare il fenomeno distruttore della LAVATRICE, l'ha dovuta accontentare, scendendo a compromessi, non avendo più il coltello dalla parte del manico, sottostando alle sue manie. L'uomo ha perso il suo status di Uomo.
Fino a che non ha scoperto la MANOPOLA. Ruotando la MANOPOLA, infatti, poteva lui stesso azionare il complicato marchingegno che avrebbe, da solo, lavato le sue camice e le sue mutande.
E tutto è cambiato. L'uomo ha potuto liberarsi dalle catene e andare a vivere in piccoli appartamenti confortevoli, in compagnia della sua LAVATRICE.
Arrivati a un certo punto, però...
...eh! C'è sempre un però nella vita, puttana ladra...

sabato 4 febbraio 2006

Gli Occhi del Matematico

Visto con gli occhi del matematico il mondo ha un suo intrinseco ordine, una perfezione interiore, una giustizia divina in cui non c'è posto per contraddizioni e falsità.
Tutto acquista un senso; passato, presente e futuro diventano facce di una stessa medaglia, coesistono assieme. Il tempo diventa eternità.
Bello. Davvero bello.
Quasi rimpiango di non essere un numero.

sabato 28 gennaio 2006

Un'ennesima colazione all'insegna degli svarioni

Quando vai a letto e non sai come svegliarti, né in quale giorno ti sveglierai.
Quando dormi e non riesci a capire se stai dormendo o in realtà sei sveglio.
Quando ti alzi la mattina (se a mezzogiorno si può ancora parlare di mattina) e stupendoti ti complimenti con te stesso.
Quando l'unica cosa che pensi è: "Caffè".
Quando rovesci l'unica cosa che pensi.
Quando i tuoi primi pensieri sono bestemmie per aver finito le sigarette.
Quando le tue prime parole sono: "Un pacchetto di Pall Mall Blue".
Quando ti dimentichi di prendere il resto.

Ok, un altro giorno è cominciato.

giovedì 26 gennaio 2006

L'Ottimismo

Basta con le paranoie.
Oggi mi sono svegliato, e ho potuto constatare di aver fatto grossi errori di valutazione nella mia vita. Ho acceso la tv e mi hanno rassicurato sul fatto che nel mondo va tutto bene, e se qualcosa nella mia vita non va bene è solo per colpa mia.
Basta lamentarsi: abbiamo tante libertà in Italia, una repubblica basata sul televoto. Grazie al televoto, infatti, possiamo scegliere noi stessi da casa il personaggio che più ci piace, ci da fiducia e rispecchia i nostri ideali. In Italia siamo avanti in tutto (anche nel cioccolato!! Chi l'ha detto che il buon cioccolato è solo svizzero?!).
Anche se a volte non ce ne rendiamo conto, siamo tutti uniti a combattere i pochi mali che ancora affliggono la società (tipo il calcare, i chili di troppo, e lo sporco impossibile).

Per anni ho dovuto lavare la casa. Non c'è più bisogno! Basta comprare una bomboletta di MurtySpray: un solo spruzzo profuma a lungo con l'accogliente fragranza di casa.
Inoltre non accenderò mai più una lampadina. Certo che poi ci si lamenta per il costo della vita!! Da oggi accenderò i miei bianchi, grazie ad OmittedduBianco (che però è nero, ma ci sarà sicuramente un motivo).

Ho sofferto spesso di gastrite, ma era per colpa mia. Continuavo a mangiare le solite cose, e non le digerivo.
Da oggi, solo bontà naturale, e più gusto al benessere, grazie alla pasta di riso di Perry Schootty.
E dire che ho anche sofferto d'insonnia!! Ma da domani non più. Stasera stesso ordinerò uno dei nuovissimi materassi su cui anche un elefante può dormire sonni tranquilli; è un'offerta straordinaria grazie alla quale posso pagare con piccole rate.

E poi è bello, perché tutti ti danno fiducia. Tutti si fidano di te. Dove lo trovi un amico disposto a prestarti grosse somme di denaro dall'oggi al domani? Con Forsus, perdincibacco!
Però tutto questo benessere non deve farci dimenticare di chi ci sta intorno: chi di voi dovesse avere una ragazza insicura, può regalarle TernaLady: più asciutta, più sicura.


Un signore in tv, poco fa, mi ha invitato a riflettere (chi l'ha detto che la televisione non fa riflettere?). Mi ha detto: “Il successo di Taverbello invita a riflettere”.
Ho riflettuto, e mi sono chiesto perché ho ancora una macchina che avrà si e no dieci anni. “E' tempo di cambiare cavalli!! Finanziamento a tasso zero”. E io, coglione, ancora con la stessa macchina da dieci anni. Ma da domani...
E poi c'è chi si lamenta ancora per il costo del petrolio: mi fanno quasi pena. Da oggi, grazie alla Tamolio, ogni volta che andrò al distributore raddoppierò i punti.

Inoltre la mia vita sociale andrà a gonfie vele, ora che ho scoperto che posso chiamare tutti i miei amici a un centesimo al minuto, e quando mi chiamano loro, mi ricaricano di 5 centesimi al minuto!! Quindi, se la matematica non è un opinione, un po' li chiamo io, un po' mi chiamano loro, e nel giro di un paio d'anni dovremmo avere un bel capitale!!
Non mi ero mai reso conto di quanto fossi fortunato: può essere tutto mio col finanziamento a tasso zero, zero interessi...
...e comode rate!
E ora basta con le paranoie, eh!

mercoledì 25 gennaio 2006

Il Bivio



Comodamente seduto guardi il film della vita di un altro. Forse l'hai già visto, o ne hai visto uno simile. Comunque ti sembra di ricordare anche la fine... Beh, quando è così, è facile dire, è facile giudicare, è facile sentenziare.
Ma quando ti ritrovi dall'altra parte dello schermo, è difficile recitare il tuo personaggio.
Sei avvolto nella nebbia, e non sai come muoverti, non sai dove camminare, non sai come agire. Solo prendi una strada, e la segui, sperando sia quella giusta. Non puoi saperlo a priori, puoi solo sperarlo, e forse intuirlo. Non sai se ti porterà verso un precipizio o ad uno sfarzoso castello dorato.
Sai solo che è la tua strada. Magari neanche per scelta, forse per caso. Ma è tua. E la devi continuare a percorrere.
Arrivato alla fine ti accorgi che non era quella più giusta, più facile, più corta. E davanti non ti ritrovi il castello, ma solo una cassa di cui forse non troverai mai la chiave. Una cassa che potrebbe diventare la tua tomba.
Ma hai camminato, faticando hai superato le pietre, le buche e i cadaveri che trovavi via via nel tragitto.
Non è ancora finita: ora sei ad un bivio. Puoi andare a destra, o a sinistra. Stavolta sai per certo che sceglierai la via più in salita. Girandoti attorno vedi che qualcuno si è già fermato, e sopra una pietra aspetta l'inesorabile morte.
E c'è anche qualcuno che, essendo arrivato prima di te seguendo un percorso in discesa, ti dice che il tuo tesoro, in realtà, è solo un'utopia.
Ti fermi, lo guardi sdegnosamente con rispetto, e gli rispondi che, ora come ora, credi ancora nei sogni; ti volti, e continui per la tua strada.

martedì 24 gennaio 2006

Animali in Gabbia


Siamo animali in gabbia.
Ognuno rinchiuso dalle sue abitudini, nei suoi luoghi comuni, dalle sue convinzioni. Non potremo mai elevarci al di sopra di tutto, non abbiamo le ali.
“E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare”. Tutti si aspettano qualcosa da te, e quasi ci prendi gusto a recitare la tua parte nel teatro della vita. Perché in fondo, spesso non hai alternative.
L'unica cosa che puoi fare è evadere. Per una notte, per una settimana, per un mese. Ma poi dovrai tornare alla tua cella. Da solo dovrai rimetterti le catene ai polsi. Tornerai alla tua faticosa vita fatta di sudore e di rinunce.
“Se non vuoi che il sistema ti pigli per fame”.

N.d.a. (Nota dell'autore)
I pezzi tra virgolette (per chi non l'avesse capito) sono frasi di canzoni di De André.
Inoltre questa è la dimostrazione che studiare matematica applicata è dannoso per la salute, fisica (aumentano il numero di sigarette e pasti irregolari) e mentale (paranoie esistenziali, esaurimento nervoso, apertura di fotolog).

N.p.p.a. (Nota per la protezione animali)
Nessun animale è stato maltrattato per scrivere questo articolo. Il cane nella foto (Charlie) viene più volte al giorno fatto uscire in giardino per correre e adempiere ai suoi fabbisogni corporali.

lunedì 23 gennaio 2006

Lo Studente Universitario


Lo studente universitario
Lo studente universitario, appartiene alla razza dell'homo laureandis. Può essere fondamentalmente di tre specie: homo laureandis habilis, homo laureandis rarus, homo laureandis apparentis.
La prima specie, diffusa in particolar modo nel nord italia e nei paesi freddi, trascorre la maggior parte delle sue giornate studiando, comprando e/o fotocopiando libri e prendendo appunti. Dorme pochissimo nella stagione invernale, per cadere in un pesante letargo nel periodo estivo. Non ama stare nel branco, ha una vita solitaria.
La seconda specie, l'homo laureandis rarus, conta pochissimi esemplari, tutti in via di estinzione in quanto sterili. E' apprezzato per la sua capacità di laurearsi regolare pur conducendo una vita sociale intensa. Non dorme quasi mai, forma piccoli branchi che, durante la notte, vanno alla ricerca di una strana sostanza bianca simile alla farina (si ipotizza possa essere zucchero a velo). Non avendo avuto nessun avvistamento dall'arrivo della “Nuova Riforma Universitaria”, qualcuno pensa si sia estinto o addirittura non sia mai esistito (vedi: animali immaginari ippogrifo, unicorno, ecc.).
La terza e ultima specie è invece la più diffusa: l'homo laureandis apparentis. Deriva il suo appellativo (apparentis) dal fatto che “sembra si stia per laureare”. E' solito vivere nel branco, dove trascorre la maggior parte del suo tempo. Va in letargo molto spesso (almeno 3, 4 giorni alla settimana). Tra le sue attività preferite ricordiamo: la caccia alla femmina in branco e la caccia alla femmina senza branco. E' solito dissetarsi alle sorgenti di birra. La sua alimentazione è composta per lo più da pizza, panini e pasta in bianco (o col tonno).

Da: “Il Mondo di Quartu” settimanale culturale di natura, scienza, e rock&roll.

domenica 22 gennaio 2006

Giornata Uggiosa

Ma che colore ha, una giornata uggiosa? Ma che sapore ha, un vita mal spesa?
E dormire per quattordici ore di seguito, è più vicino allo sprecare il tempo, o a viverlo profondamente in un confuso iperuranio morbido e paranormale?
Queste sono le domande che mi sono posto appena sveglio (chiaramente dopo le solite: chi sono, dove sono, che ore sono, cosa devo fare).
Ci ho pensato spesso: non è la malinconia per i bei momenti passati, né la tristezza per i rimorsi. Quello che ci logora dentro, che ci fa sentire inutili e meschini nei confronti della vita sono i rimpianti: non aver saputo cogliere l’attimo, aver avuto paura di agire, non aver avuto i coglioni per farlo.
Con questa certezza (una delle poche che ho, si sappia), inizio la mia uggiosa domenica…

P.S.
Qualcuno sa dirmi chi è il programmatore geniale che, in Word XP, ha impostato il correttore automatico per cambiare “coglioni” con “ciglioni”??

giovedì 19 gennaio 2006

The Beginning

Nessuna pretesa, nessuna ambita meta, solo un pretesto. Non ho mai avuto la costanza di tenere un diario, perché dovrei avere un fotolog?
Mi sono detto: “Cazzo, siamo nell’era della comunicazione globale, il grande villaggio, il grande mondo multimediale, il grande fratello, e via dicendo…” E allora? Tutto intorno a te! Anche io DEVO avere un fotolog. DEVO avere un posto in cui tutto il mondo possa vedere le bellissime e incredibili foto della mia giornata. Come se fossi un personaggio famoso… di quelli che vedi nelle prime pagine dei giornali. Cambiano partner? Ecco la foto su Nonnetta 2000 della nuova Superbiondafigamozzafiatotetteeculo. Vanno in vacanza in Sardegna? Eccoli mentre stanno sdraiati a pancia all’aria a spalmarsi abbronzante sorridendo al paparazzo di turno.
Visto che non posso sentirmi inferiore a loro, da oggi potrò avere l’illusione di avere le mie foto, che dico, la mia IDENTITA’ non su un banale giornale cartaceo, ma nella grande rete mondiale. Eh!
Da oggi, anch’io ho un fotolog. Posso finalmente dire di essere Qualcuno.
Anche se questa fosse la prima e l’ultima foto che pubblico.