venerdì 24 luglio 2009

L'ultima volta [14ª PARTE]

Il Macellaio tirò fuori la pistola.
«Che scherzo è questo?»
«Non è uno scherzo», rispose risoluto Tore Pinna, «e io non sto giocando. Il commissario Stigazzi era il mio superiore, un uomo che suppongo conosciate abbastanza bene. Mi ha sempre reputato un poco di buono, poco più di un imbecille, e non si è mai preoccupato che potessi accorgermi di quello che stava succedendo. Ha da tempo preso contatto con un'organizzazione spagnola. Operano nel vostro territorio senza che voi nemmeno ve ne accorgiate. Sono riusciti a corrompere poliziotti, finanzieri, carabinieri, politici. Il gioco funziona così: Stigazzi li avverte se c'è un vostro uomo che sta trasportando su un camion della "merce interessante". Loro avvertono chi di dovere: uomini di legge corrotti fermano il camion, e arrestano il vostro uomo. Metà del contenuto del camion rimane, e va agli atti, metà viene fatto sparire in Spagna. Stigazzi ha un conto aperto in Svizzera, in cui per ogni soffiata gli viene accreditato un cinque percento del valore della merce venduta. Se pensate che stia scherzando, provate a chiedere a Stigazzi in persona. Probabilmente sarà qui a momenti. È sulle mie tracce...»
Il Macellaio e il Contabile si guardarono basiti: non avrebbero mai immaginato una situazione simile. Non sapevano cosa fare. Pinna diceva la verità? Voleva davvero avvisarli, o era lui il vero pericolo?

«Bene signor Commissario, siamo arrivati. Quella in fondo al viale è una delle macchina del Macellaio... Sono tutti qui», disse il Carogna. Si fermarono di fronte al cancello della villa del Contabile.
«Bene, e ora ricorda: Pinna vuole incastrarci tutti. È già arrivato, e avrà già messo su il suo bel teatrino. Qualsiasi cosa abbia tirato fuori per pararsi il culo, sta solo prendendo tempo, cercando prove, aspettando di avere qualcosa di concreto con cui inchiodarci. Quindi dobbiamo convincere il Contabile e il Macellaio che va fatto fuori, subito. Che è un rischio per tutti noi. E che dice solo una marea di stronzate. Chiaro?!?»
«Si, certo, signor Commissario.»
«Adesso scendi dalla macchina e fatti aprire 'sto cancello de merda.»

«Tu che dici?» chiese il Contabile al Macellaio.
«Non so, penso sia ben oltre le mie competenze», rispose il Macellaio.
«Penso che tu abbia ragione. Se tutto quello che ho appena sentito fosse vero, sarebbe l'inizio di una nuova era. Per tutti noi.»
Suonò il campanello. «Guarda lì», disse il Contabile, indicando uno dei monitor di sorveglianza. «Quello è il Carogna, e affianco a lui c'è proprio il Commissario Stigazzi. Questa storia mi piace sempre meno.»
«Ma allora cosa facciamo?» chiese il Macellaio.

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